• 21 Novembre 2024

Epistème News

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Ikigai: elisir di salute e lunga vita

DiACR

Dal Giappone un metodo pratico e veloce per conoscere e onorare la propria natura fondamentale, mantenendosi giovani e in salute.

Il tuo scopo nella vita
è quello di trovare uno scopo.
Buddha

L’IKIGAI è un antico metodo giapponese per individuare la propria ragione d’essere e la propria natura essenziale, ossia, per dirla in termini più semplici, il seme dell’albero che ciascuno di noi è.
Un altro modo per descrivere questa peculiare componente della nostra natura, è quello di paragonarla al verbo divino che ci ha generati, ovvero a quell’idea originaria nella mente universale da cui è derivata la nostra creazione e nella quale risiede il segreto della nostra unicità come individui.
L’IKIGAI è pertanto la nota che ci distingue da tutti i nostri simili, rendendoci al contempo complementari ad essi.
In un periodo storico in cui siamo diventati tutti numeri di carte di credito, di codici fiscali e di password, riscoprire il valore della nostra unicità è diventato quanto mai importante, almeno quanto lo è riscoprire il senso della nostra esistenza, ovvero il motivo per cui ci troviamo a questo mondo.
Nell’IKIGAI sta dunque racchiuso altresì il segreto della nostra realizzazione personale. Come scrive James Hillmann nel suo famoso libro Il Codice dell’Anima (The Soul’s Code, 1996).

Tutti, presto o tardi, abbiamo avuto la sensazione che qualcosa ci chiamasse a percorrere una certa strada

Cercare il proprio IKIGAI è, dunque, come partecipare a una caccia al tesoro: un tesoro nascosto in fondo al nostro essere, una volta trovato il quale la nostra vita acquisisce un significato più chiaro e definito, come se finalmente riuscissimo a “metterci a fuoco” una volta per tutte.
Conoscere il proprio IKIGAI aiuta inoltre a ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo possibile, in qualsiasi circostanza, senza inutili sprechi di tempo e di energia, puntando dritti verso l’obiettivo.
Ne consegue che onorare il proprio IKIGAI è ciò che ci è richiesto di fare, se davvero vogliamo vivere una vita lunga e appagante, in sintonia con la nostra natura più autentica, mantenendoci in buona salute e fondando ogni nostra scelta ed azione sulla piena consapevolezza di noi stessi.

Dove nasce la filosofia e la pratica dell’IKIGAI?

Dove nasce la filosofia e la pratica dell’IKIGAI? Secondo le fonti storiche, l’Ikigai trova le sue origini nell’antico Giappone, e più precisamente nel periodo che va dal 794 al 1185 d.C., ma inizia a diffondersi intorno al 1966, grazie alla pubblicazione del libro Sul senso della vita On the meaning of life (ikigai) della psichiatra accademica Mieko Kamiya.

Secondo Mieko Kamiya, la parola giapponese “Ikigai” ha due significati: l’oggetto stesso e il sentimento di chi prova l’Ikigai. Quest’ultimo potrebbe anche essere chiamato Ikigai-kan (sentimento di Ikigai). Quando una persona riflette su ciò che è il proprio Ikigai, è probabile che tenga in considerazione le seguenti domande.

  • Perchè esisto? È per chi?”
  • Qual è lo scopo della mia esistenza?
  • Se c’è uno scopo, gli sono fedele?

Ad accrescerne la popolarità nel mondo è stato tuttavia, in tempi più recenti, Akihiro Hasegawa, psicologo clinico e professore associato all’Università di Toyo Eiwa, che, in uno studio del 2001
introdusse il termine ikigai nell’uso comune della lingua giapponese, ma ancor più da un’inchiesta di Dan Buettner, giornalista del National Geographic, il quale suggerì in un suo articolo che proprio l’IKIGAI sarebbe uno dei segreti della straordinaria longevità della popolazione dell’isola di Okinawa.

Quest’isola al sud del Giappone è una sorta di paradiso terrestre, non soltanto per la sua bellezza paesaggistica, ma anche perché la gente sembra viverci più sana e felice che altrove. È un fatto appurato che in questo luogo si registri la più alta percentuale al mondo di persone che contano più di cento anni, le quali conservano una condizione di salute ottimale fino a tarda età. Ciò sarebbe dovuto a diversi fattori, ambientali, sociali e culturali, fra cui, per l’appunto la conoscenza dell’Ikigai.

Ikigai: elisir di salute. Quest’isola del Giappone è un paradiso terrestre, non solo per la sua bellezza paesaggistica, ma anche perché la gente vive più sana e felice che altrove.
Okinawa: isola al sud del Giappone.

“in questo luogo tutti conoscono il proprio IKIGAI e lo considerano la ragione per cui alzarsi dal letto la mattina”.

Conoscere lo scopo della propria vita e il valore della propria unicità, favorisce dunque anche la salute psicofisica, garantendo un’esistenza comunitaria priva di competitività e piena di cooperazione e reciproco riconoscimento, nella quale ciascuno è libero di esprimere al massimo il proprio potenziale, a beneficio proprio, ma anche di tutti i suoi simili.

Come si trova l’Ikigai

L’IKIGAI viene calcolato una sola volta nella vita, proprio come il tema natale dello Zodiaco, rispondendo a un test attitudinale che oggi, nella versione moderna, consta di una sessantina di domande. Non si tratta però di un metodo psicologico, bensì di una tecnica basata sulla coerenza delle risposte di chi si sottopone al test.
È consigliabile però avvicinarsi all’IKIGAI non prima dei trent’anni di età, quando la personalità si è strutturata definitivamente, anche se oggi sempre più giovani ne sono incuriositi e lo richiedono per scoprire i loro talenti e la loro via di realizzazione personale.

Applicazioni dell’Ikigai nel lavoro

Per la sua peculiarità, l’IKIGAI viene sempre più spesso utilizzato anche in ambito aziendale, come metodo di formazione e selezione del personale, soprattutto dai team manager e dagli addetti alle risorse umane che lo considerano uno strumento efficace per collocare le persone giuste nei ruoli a loro più congeniali, formando squadre di lavoro armoniche, motivate ed efficienti.
È provato, infatti, che se il personale è soddisfatto del proprio lavoro, esso renderà di più anche sul piano produttivo, evitando di creare conflitti o rivalità nell’ambiente professionale e contribuendo al benessere e alla crescita dell’azienda, oltre che al proprio.